Un saggio profondo e completo sulla figura di Edith Stein, che si intreccia con la narrazione della vita e del dramma personale e del popolo ebraico, che la grande mistica e teologa visse da una prospettiva unica. Cristiana Dobner descrive i dettagli del percorso interiore, esistenziale, psicologico, filosofico e spirituale della ricchissima avventura umana e cristiana di suor Teresa Benedetta della Croce. Seguendo il simbolo dei sette sigilli, l'autrice conduce il lettore a comprendere la straordinaria portata ecumenica della figura di Edith: ebrea, filosofa, credente, carmelitana, martire cristiana e, contemporaneamente, fiera appartenente al popolo ebraico. L'esempio di come un percorso spirituale e filosofico possa appassionare come un grande affresco narrativo.
Una benedettina di oggi scrive a una grande figura del monachesimo carmelitano del passato recente, alla ricerca di una radice comune e della comprensione del "mistero del male e dell'iniquità nei nostri giorni". Come dice monsignor Corti nell'Introduzione, si tratta di pagine nate da una lunga frequentazione, quasi fraterna, da leggere con calma e nel silenzio orante: "Chi prende in mano queste pagine indirizzate a Edith Stein non deve avere fretta nel leggerle. Non solo perché nascono dal silenzio e dalla veglia notturna, ma anche perché sono suggerite da una lunga amicizia e da una sintonia spirituale che rende veramente sorelle due monache, anche se non si sono fisicamente incontrate". E ancora: "Questa lettera è un grande atto di amore per il popolo ebraico: "Se anche tutte le parole fossero da cancellare, ecco, vorrei che ne rimanesse almeno una, ed è questa: che nel cuore di Gesù Cristo e della Chiesa sento di amare immensamente, a nome di tutti i cristiani e di tutti gli uomini, il popolo che Dio ha scelto come suo primogenito, così come tu, Edith, lo hai amato appassionatamente, fino all'olocausto". Un amore ispirato certamente dai dolori patiti dal popolo ebraico, ma anche dall'esperienza di conversione di Edith al Cristianesimo".
Ebrea tedesca, Edith Stein nasce a Breslavia (allora tedesca, oggi polacca con il nome di Wroclaw) il 12 ottobre 1891. Dotata di straordinaria intelligenza, è prima allieva e poi assistente del filosofo fondatore della fenomenologia Edmund Husserl, divenendo a sua volta un'insigne filosofa. Convertitasi al cattolicesimo nel 1921 e battezzata nel 1922, insegna a lungo, in particolare a Spira in un istituto cattolico. Poi, finalmente, nel 1933 realizza il suo grande desiderio: entra nel Carmelo di Colonia, assumendo il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Pur essendo una religiosa, non sfugge alla persecuzione nazista: in quanto ebrea viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, dove muore il 9 agosto 1942. Beatificata nel 1987 e canonizzata nel 1998, è dichiarata nel 1999 da Giovanni Paolo II compatrona d'Europa insieme a Caterina da Siena e Brigida di Svezia.
Da Sara a Edith Stein, da Rachele a Susanna la casta, da Maria la sorella di Mosè: a Vittoria Colonna: una galleria di ritratti di donne coraggiose, di ampi orizzonti e di fede provata. Un libro che favorisce la realizzazione della donna, chiamata a comprendere sempre meglio la propria identità: con i relativi “:carismi”:. Ma nello stesso tempo l’:autrice valorizza anche l’:uomo, che insieme a lei realizza il disegno di Dio sulla strada della vita, dove vivere è: sinonimo di amare in Cristo Salvezza.